giovedì 27 dicembre 2012

se ti abbraccio non aver paura

io non guardo la tv.
mai guardata.
ora meno che mai, che disney channel è il nostro unico dio.
una sera però, non so come, mi sono trovata faccia a faccia con daria bignardi. e con franco antonello. e la sua famiglia. e la sua storia che non avrei voluto sentire.
perché quando fai i figli non le vuoi più sapere certe cose.
perché ti smuovono un interruttore, dentro, mentre nascono, e tu non sei più la stessa. e allora sogni un mondo dove i bimbi non si ammalano, dove sono tutti sani e a nessuno manca niente. un mondo giusto diciamo.

lui è una bella persona, con un figlio autistico.
dell'autismo alla fine nessuno ne sa niente, e io men che meno eh.

io non ho dormito quella notte.
c'era una cosa che proprio non mi faceva riposare.
che lui, andrea, il ragazzo, fino a due anni e mezzo stava bene. un bimbo normale.
poi ha cominciato a non rispondere, a chiudersi, a starsene per conto suo, a non guardare negli occhi.
e ciao.

lui, il padre, dice che è stato il vaccino.
io non lo so, credo che nessuno lo sappia.
ma se domani mattina mio figlio comincia a guardarmi attraverso. a non volermi più abbracciare. a non ascoltarmi, io impazzisco. non è una supposizione la mia, è una certezza. non credo che sopravviverei.
lui, il padre sempre, è stato molto bravo.
è sopravvissuto.
e a un certo punto è partito per dei mesi in giro per le americhe col suo ragazzo.
e ne ha fatto un libro.
'se ti abbraccio non aver paura', appunto.
che io non avrei comprato.
è che è il mio primo ebook.
scelto apposta, immaginavo fosse veloce e scorrevole, per non soffrire troppo il distacco dalla carta (parentesi. F I G A T A)
e infatti lo è stato.
scritto a mio parere malissimo, come solo i libri scritti per interposta persona sanno essere.
e senza storia strappalacrime alle spalle avrebbe venduto tre copie. ai parenti, probabilmente.

ma loro sono belli, padre e figlio.
e il viaggio pure.

23 commenti:

  1. non è vero che tu non ci riusciresti.
    tu ce la faresti.
    ché ti chiederebbe tempo e dolore e prove ed errori, ma troveresti il modo di adattarti, di affrontarla, e di trovare in equilibrio anche in quello, tu.
    ti auguro solo di non dover avere mai la controprova

    ps: gli ebook non mi avranno mai

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  2. Sopravviveresti, v.
    Probabilmente chiedendoti ogni giorno perché e incazzandoti e tutto il resto, ma ce la faresti, per l'amore di quegli occhi che ti guardano attraverso.
    Ma ti auguro, come ha detto il K, di non scoprirlo mai.

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  3. ce la faresti...
    penso.
    perché non sono madre, ed anche se fa incazare quando lo si sente, è proprio vero che solo quando uno è genitore lo sa...

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    1. fa incazzare, eh?
      faceva incazzare anche me.
      poi ho capito che significava...

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  4. Ce l'hai con me? Dillo? Ce l'hai con me?? Sono due post che non riesco a scrivere cazzate, mannaggia, potrei perderle l'allenamento così, e non è giusto, tu non sai quanto NON ho studiato per essere così bravo a scrivere cazzate!


    Ok, sì, m'hai fatto venire i brividi raccontando, in poche righe la vita di queste due persone che son meravigliose tutte e due, secondo me, non so perchè ma mi pare sia così.

    Quanto all'ebook, che t'avevo detto??? :)

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    1. non perderai mai l'allenamento, tu.

      riesci a farmi ridere lo stesso, anche quando non scrivi cazzate.
      :)

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  5. Credo che nella natura umana ci sia qualcosa che ci permette di andare avanti sempre, anche in quelle situazioni che viste da fuori sembrano inaccettabili e insopportabili. Siamo più forti di quello che crediamo, ma spero vivamente che il minor numero di persone sulla faccia della terra debba sperimentarlo sulla propria pelle.

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    1. è l'istinto di sopravvivenza, credo.

      solo che fa male, anche pensarle certe cose.

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  6. Li ho trovati anche io molto belli.
    Ma non ho il coraggio di leggere il libro perchè sono una cagasotto.
    Quando hai un figlio persino il dolore degli altri ti fa paura, no anzi terrore.

    Susibita

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    1. guarda, nel libro la malattia sta di lato, mai in primo piano.
      è il racconto del viaggio.
      solo non puoi non avere davanti agli occhi i loro visi, tutto il tempo.

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  7. Risposte
    1. lo so, lo so.
      ma ho paura. continuamente.

      e comunque l'ho letto perchè l'hai letto tu.

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  8. Hai perso un punto con me.
    Non per il post, non per la questione, non per l'argomento trattato.
    Ma perchè una donna intelligente e aperta come te, SA benissimo che il corpo e la mente umana si adattano a tutto.
    Prima o poi.

    Per fortuna o sfortuna, come ti pare.

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    1. certo che ci si adatta, certo che si sopravvive.

      solo che certe cose, pensate di tuo figlio, solo immaginate, ti stracciano il cuore.

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  9. si sottoscrivo quello che ti hanno già detto. Ora ti racconto una cosa: nel periodo in cui mio marito era già malato e le speranze erano pochissime avevo anche la piccola che stava male, aveva già avuto 4 volte la polmonie e nonostante avessimo fatto tutti gli esami necessari( tac compresa) al Sant'Andrea non si riusciva a capire cosa avesse. Una dottoressa mi aveva addirittura detto che poteva essere un morbo che avrebbe reso il sistema respiratorio di mia figlia sempre più debole fino a...fino. Dopo la morte di mio marito abbiamo ripetuto tutti gli esami al Bambin Gesù, test x l'aids, test per la fibrosi, e finalmente una scintigrafia polmonare. Che ha evidenziato il problema ora definitivamente risolto dopo una cura di tre mesi. Niente di grave per fortuna, ma cosa pensi passasse nella mia testa in quel tristissimo e difficile periodo? Io non ce la faccio? io impazzisco? no. Solo dai vai avanti. sii forte e aiutala. Ho pianto certo, tutti i giorni, da sola in bagno. Ed è quello che fanno tutti i genitori che hanno figli che stanno male, di qualsiasi problematica soffrano. E che faresti tu se ti capitasse. cosa che naturalmente scongiuriamo per te e tutti noi. un bacio, e scusa il commento lumacoso...

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    1. i tuoi commenti sono sempre graditi.

      chè sei una donna forte tu.

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  10. credo che tutti gli altri genitori che hanno figli autistici, siano veramente incazzati (io lo sarei!)...il padre sicuramente l'avrà fatto per non impazzire, ma la mossa pubblicitaria del libro (fatta ad hoc dall'editore) non restituisce dignità a chi con questa terribile malattia, deve confrontarsi ogni giorno

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  11. È scritto incredibilmente male. Insipido, noioso, moscetto. Mi sembrava Fabio Volo a tratti.

    Voto: No.

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    1. Invece Zigulì (riprendo commento sopra) mi è piaciuto un casino. Perché no, lachiari?

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